Tipologie di piastrelle

Fra le varie tipologie di piastrelle più adoperate ci sono senza dubbio quelle realizzate in gres porcellanato. Il gres porcellanato è un materiale particolarmente resistente e duraturo, non si macchia ed è semplice da mantenere sempre ben pulito. La smaltatura superficiale può assumere tutte le colorazioni desiderate oppure simulare altri materiali pregiati o meno come il marmo, il cotto o addirittura il legno. Anche la monocottura resiste bene al calpestio e non si graffia facilmente. Viene adoperata soprattutto in ambienti interni e consente di effettuare una posa rapida ed efficace.

Piastrelle per interni e piastrelle per esterni

Le varie tipologie di piastrelle possono essere suddivise in due grandi categorie: quelle per interni e quelle per esterni. Le mattonelle destinate a ricoprire spazi esterni devono risultare resistenti al calpestio agli attacchi degli agenti atmosferici come il gelo e i raggi solari. Le piastrelle per interni, solitamente realizzate in gres porcellanato o monocottura, devono essere impermeabili e opporre una buona resistenza alle aggressioni delle sostanze acide. Se sono destinate alla cucina e al bagno dovranno tollerare bene l’azione aggressiva dei detergenti e sopportare gli elevati tassi di umidità.

Le piastrelle si differenziano le une dalle altre non solo per i decori che presentano ma anche per le caratteristiche tecniche che le diversificano. Tali caratteristiche sono codificate mediante norme sia nazionali che internazionali e contribuiscono alla definizione delle varie categorie a seconda della loro destinazione d’uso finale.
Il gres porcellanato è un materiale molto compatto caratterizzato da un’elevata resistenza.Le mattonelle in gres porcellanato vengono ottenute mediante un processo di sinterizzazione delle argille di tipo ceramico addizionate a feldspati, sabbia e caolini. Prima queste materie vengono macinate finemente e poi pressate accuratamente. La cottura viene effettuata a temperature comprese fra un minimo di 1150 a un massimo di 1250°C in forni speciali per un tempo di circa 30 minuti.
Il cotto è un materiale che si ottiene cuocendo l’argilla impastata con acqua a elevate temperature in apposite fornaci. Le mattonelle in cotto possono avere forme e dimensioni differenti ed è possibile scegliere fra un’ampia gamma di modelli.Dopo la cottura, le piastrelle solitamente vengono sottoposte a diversi trattamenti che agevolano il loro impiego sia per ambienti interni che esterni.
La rimozione e sostituzione piastrelle può riguardare qualunque rivestimento e pavimento, dal bagno alla cucina, ma anche la piscina per esempio. Spesso è proprio l’intero rivestimento che ha bisogno di un rinnovamento, per esempio quando si vuole ristrutturare un appartamento o solo per una questione di estetica o di moda.

Come pulire il parquet

I pavimenti in legno sono in grado di creare in casa un’atmosfera calda e accogliente, ma allo stesso tempo sono estremamente delicati, essendo esposti a vari agenti che potrebbero facilmente rovinarli: tacchi, umidità, sole, sporcizia portata in casa dall’esterno, sedie che vengono spostate continuamente e altro. Per questo motivo è necessario proteggere il pavimento in legno fin da subito con olio, cera o vernice. Ma per conservare inalterato l’aspetto del parquet, al di là della manutenzione straordinaria, è altrettanto importante una pulizia corretta e regolare. Ecco i nostri consigli.

  • Il legno è un materiale vivo, e quindi risente dell’umidità e dei cambi di temperatura. Per proteggere il pavimento in legno è necessario mantenere costanti la temperatura e l’umidità nell’aria. L’ideale sarebbe una temperatura nella stanza attorno ai 20 gradi e una percentuale di umidità tra il 50 e il 60%.
  • Prima di lavare il parquet bisogna passare l’aspirapolvere. Sul legno la polvere e le particelle di sporcizia agiscono come carta abrasiva. Lo strato protettivo del parquet viene danneggiato e l’umidità può entrare più facilmente nel pavimento.
  • È consigliato utilizzare zerbini e tappetini antisporco in casa, all’ingresso e davanti ai balconi, per raccogliere sporcizia e acqua provenienti da fuori che altrimenti finirebbero sul parquet.

Per pulire il parquet in modo corretto è prima di tutto necessario capire di che tipo di parquet si tratta:

  • parquet oliato o finito a cera
  • parquet verniciato.

Innanzitutto, non bisogna mai pulire il parquet con un panno in microfibra che agirebbe come una spazzola ruvida, né tanto meno detersivi comuni per pavimenti. Meglio fare ricorso a un detersivo speciale per parquet e un mocio morbido. Per una pulizia regolare del parquet leggermente sporco basta passare l’aspirapolvere. Per eliminare lo sporco residuo, poi, è sufficiente passare il mocio ben strizzato facendo attenzione che il parquet non si bagni eccessivamente.

Pulire il parquet verniciato

Il parquet verniciato, invece, va pulito con con dei saponi specifici. In generale, bisogna dire che rispetto agli altri tipi di parquet, questo richiede meno cure e meno sforzi per la pulizia. Infatti, la vernice lo protegge dall’umidità e dalla sporcizia. Ma attenzione: in caso di graffi nella vernice, l’umidità si infiltra immediatamente nel pavimento, causando così una variazione di colore del legno, tendente al grigio.

Conservare al meglio il parquet: misure preventive

Sono necessari delle cure particolari per conservare inalterato l’aspetto e soprattutto la superficie dei pavimenti in legno. Il parquet verniciato va trattato con un prodotto specifico circa due volte all’anno, mentre il parquet oliato o finito a cera richiede una lucidatura una volta all’anno per rinnovare lo strato protettivo. Tuttavia, bisogna fare attenzione a non usare troppa cera e a eliminarne per bene l’eccesso. Diversamente, si potrebbero creare delle macchie scure sul parquet.

Tipi di legno



ALTRE CARATTERISTICHE

Tabella colori RAL